Il matrimonio
Poesiola buffa
Du’o tre strofette vi voglio raccontare, e d’i mi matrimonio vi voglio narrare
L’era fiorile quella mattina, e quando la vidi, com’era bellina
Poi co i’tempo la presi ad amare, e la portai verso l'altare!
Quel dì che mi sposai a casa mia, e s’era tutti pazzi d’allegria
Ma appena finito di bere e mangiare, io pensavo di già a icchè fare
Poi verso sera con tanto affetto, gli dissi “tesoro andiamo a letto”
Appena siamo entrati in cameretta, volevo comincià dalla gavetta
Gli dissi “mia cara, fa presto a spogliarti, che già un vedo l’ora di grattarti
Ma lei mi rispose “un c’è bisogno, spengi la luce che mi vergogno!”
io, pe accontentalla e feci buio, ma quando la riaccesi, oh che porcaio!
la s’era levata in pochi istanti, petto busto e anche i fianchi
e i riccioli biondi, mondo birbone, la li appoggiava su i’cassettone
poi mettendoci tanto impegno, la si svitò una gamba di legno
e saltellando piano pianino, la mise un’occhio su i’comodino
Deluso poi persi i sentimenti, quando la vidi levassi i denti!
Gli dissi “acciderba come tu se’ brutta! Tu ti smonti proprio tutta!”
La fuma i'sigaro la trinca I'vvino, la mette i piedi su i'tavolino
e se tu gli fai un’osservazione, la ti sbrana come un lione
Ed or che l’ho sposata me la tengo, ma a letto faccio buio, sennò svengo!
Autore
Ceccherella Stracciabecchi